martedì 12 ottobre 2010

Ximena Zuniga per PF#6.12

Idee da bere, 2010 Installazione


Se c’è un’internazionale compiuta, questa è l’internazionale del consumo. In epoca di globalizzazione selvaggia, di americanizzazione del mondo, il mercato è il luogo in cui tutti, in quanto consumatori, siamo “uguali”, tutti parliamo la stessa lingua. 
Partendo da questo modello di democratizzazione illusoria, da questa omogeneizzazione delle differenze nel segno del commercio, in virtù dei quali tutto si può comprare, la Zuniga gioca con i simboli del consumo mettendo in vendita, attraverso un distributore automatico, anche le idee. Per pochi centesimi è possibile acquistare qualsiasi prodotto e “dare da bere” qualsiasi cosa.

Home is where you make it, 2008, Legno e pvc

Cosa definisce la nostra identità? Il luogo da cui proveniamo o quello in cui ci sentiamo più a casa? Questa è la domanda che ci pone Home is where you make it, un plastico costruito su un comune tappeto domestico, un oggetto che normalmente individua la soglia che separa l’interno dall’esterno, la frattura tra l’ignoto e la conoscenza, tra l’indifferenziato e ciò che è nostro, il pubblico e il privato. Nella soglia di casa è posto in evidenza il problema dell’abitare. Paradossalmente, proprio questa soglia diventa per la Zuniga il supporto di una visione di sradicamento: rappresentazione della distopia suburbana per eccellenza, quella americana. Un quartiere qualsiasi, completamente anonimo, con prati e casette, dove si finisce per costruirsi un’identità a-territoriale, disancorata da ogni possibile genius loci.

Family Portrait, 2007, Pvc, foto e oggetti vari


Pezzi di memoria a comporre un ritratto familiare mosso e iridescente. Ancora una volta una riflessione sull’identità. Individuale o piuttosto multipla, separata o da organizzare nel disegno di una complessa costellazione familiare?

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