domenica 11 settembre 2011

Manomissioni


E le parole? Per natura ambigue o artefatte per razzolare nell'ambiguità?

«Metto mano a parole così antiche da non esistere quasi più. O non sapere quale carne e lungo silenzio abbiano vissuto e attraversato prima di avere la loro aria, l’anima che si dice e si lascia dire perché ha una storia e una ragione profonda per esserci. Affondo le mani in queste radici che non si rassegnano a morire, nonostante lo scempio scientifico perpetrato per anni per ridurre, modificare, piegare, costringere, impoverire, portare definitivamente fuori, manipolando e innestando, suggerendo immiserimenti, ripetendo come un mantra non il nuovo valore, ma il disvalore. 
La manomissione è ridare la innocenza alla parola, lo spessore il colore e l’ombra che le è stata rubata per togliere l’innocenza a ciascuno di noi, dal momento che siamo le parole che abbiamo.
Riprenderla dal silenzio in cui necessariamente ha dovuto e deve ritornare a inabissarsi ogni volta che la si viola.» 

(Elia Malagò, Incauta solitudine)

Nessun commento:

Posta un commento